CRESCERE UN BAMBINO: Due cervelli sono meglio di uno

09/11/2018by Staff Leva

Continuiamo il percorso alla scoperta delle strategie utili per aiutare i bambini a creare un’integrazione fra l’emisfero destro e sinistro del loro cervello, accompagnandoli ad avere una vita maggiormente equilibrata, soddisfacente e ricca di significato.
Come detto nell’articolo precedente l’EMISFERO SINISTRO ama l’ordine e desidera realizzarlo, è logico, letterale, linguistico e lineare. L’EMISFERO DESTRO invece è olistico, ossia si interessa non tanto ai particolari ma al quadro d’insieme. Preferisce la comunicazione non verbale, le sua aree di specializzazione sono le immagini, le emozioni e i ricordi personali. È influenzato più dal corpo e dalle sensazioni.
Maggiore è l’integrazione fra essi, più il bambino riuscirà a dare importanza alla logica e all’emotività, a conoscere se stesso ed il resto del mondo.
Ecco quindi la seconda strategia per favorire l’integrazione fra emisfero destro ed emisfero sinistro.

SECONDA STRATEGIA: NOMINARE PER DOMINARE. CALMARE LE EMOZIONI INTENSE LEGATE AD UN EVENTO, RACCONTANDO LA STORIA DELL’ACCADUTO

Le esperienze di dolore, delusione o paura possono sopraffare il bambino, per l’intensità delle emozioni e delle sensazioni corporee che pervadono l’emisfero destro del cervello.
In questi casi i genitori possono contribuire a far rientrare in gioco l’emisfero sinistro del bambino, affinché possa cominciare a comprendere cosa stia accadendo.
Un modo per favorire questo tipo di integrazione è aiutare il bambino a raccontare l’esperienza che l’ha spaventato o addolorato.

Come poterlo fare? ecco alcune indicazioni:

  • Scegliete il momento opportuno.
  • Assicuratevi di essere entrambi nello stato d’animo giusto.
  • Sappiate che alcune delle migliori conversazioni coi bambini hanno luogo quando si sta facendo qualcos’altro, ad esempio i bambini sono più inclini a parlare e confidarsi quando stanno facendo giochi di costruzioni, partite a carte o sono al volante della loro automobilina piuttosto che quando vi sedete al tavolo e li esortate a parlare.
  • Potete chiedere loro di farvi un disegno dell’accaduto o, se sono abbastanza grandi, anche di raccontarvelo per iscritto.
  • Se avete la sensazione che il bambino sia restio a parlare con voi incoraggiatelo a farlo con qualcun altro: un amico, un altro adulto di riferimento, un fratello… L’importante che sia qualcuno che sappia ascoltarlo.

Questo è fondamentale perché l’emisfero destro elabora le emozioni e i ricordi ma è la parte sinistra a dare loro un senso!

Ciò di cui i bambini hanno bisogno, soprattutto quando provano emozioni intense, è che ci sia qualcuno ad aiutarli a impiegare il loro emisfero sinistro per comprendere l’evento, per mettere in ordine i fatti, dare un nome alle emozioni forti e spaventose per poterle affrontare in modo efficace. A volte i genitori evitano di parlare coi figli delle esperienze che li hanno turbati, pensando che aumenterebbero la loro sofferenza, invece raccontare la storia dell’accaduto è proprio ciò di cui il bambino ha bisogno sia per comprendere l’evento, sia per elaborare i suoi vissuti emotivi.

La spinta a cercare di capire il perché di ciò che accade è così forte che il cervello continuerà a sforzarsi di trovare un senso all’esperienza finché non ci riuscirà, arrivando anche a darsi spiegazioni poco sensate che potrebbero far sentire il bambino responsabile o colpevole dell’accaduto.

Nel nostro ruolo di genitori possiamo però facilitare questo processo di integrazione attraverso la narrazione!

Dott.ssa Diletta Romanetto
Psicologa psicoterapeuta
diletta.romanetto.dr@gmail.com
+393464211849

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Le informazioni contenute in questo articolo non devono in alcun modo sostituire il rapporto dottore-paziente; si raccomanda al contrario di chiedere il parere del proprio medico prima di mettere in pratica qualsiasi consiglio od indicazione riportata.

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